Dove usare compost di funghi
L’uso frequente o pesante di compost di funghi esauriti di solito porta ad un accumulo di particelle di gesso nel terreno del giardino e ad un aumento dell’alcalinità del suolo. Ciò può verificarsi nella misura in cui la crescita delle piante soffre, il gesso rendendo meno disponibili altri nutrienti nel terreno. Nei casi più gravi, si verifica l’ingiallimento del fogliame (noto come clorosi indotta da calce) e l’arresto della crescita generale, con conseguente riduzione della fioritura e della fruttificazione.
Il compost di funghi è quindi più utile su terreni acidi a basso contenuto di materia organica, dove l’effetto calcinante del gesso è un ulteriore vantaggio per la fertilità del suolo. Il compost di funghi non è raccomandato per terreni neutri, alcalini o gessosi, che sarebbero resi eccessivamente alcalini dall’aggiunta di ulteriore gesso.
Il compost di funghi è eccellente nell’orto, poiché le colture orticole di solito crescono meglio quando il terreno non è acido e dove il terreno è alcalino le brassiche (cavoli, broccoli, cavolfiori, cavoli rapa, cavoletti di Bruxelles e cavoli) hanno meno probabilità di essere infettate dalla malattia di clubroot.
L’uso di compost di funghi dovrebbe essere evitato dove vengono coltivate piante ericacee come rododendri, camelie, azalee e eriche, poiché queste piante hanno bisogno di condizioni di crescita acide e odiano il gesso. Nei letti ericacei, la muffa fogliare è preferibile come pacciame e ammendante, essendo pH neutro (foglie larghe) o acido (muffa fogliare di aghi di pino) nella sua natura.
Il compost di funghi non è adatto alle colture da frutto (che preferiscono condizioni neutre ad acide) e non è raccomandato per l’uso come condimento per prati, tranne quando il terreno è molto acido e è stato stabilito un preciso bisogno di calce.
Il compost di funghi contiene alti livelli di sali solubili, quindi è meglio non utilizzato come componente nelle miscele di impregnazione.