C’era una volta (Poesia) di Gabriel Okara

Il poeta desidera che il mondo moderno diventi ancora una volta innocente e infantile. Desidera anche che possa essere ancora una volta naturale, onesto e innocente come quando era un bambino.

C’era una volta, figliolo,
ridevano con il cuore
e ridevano con gli occhi:
ma ora ridono solo con i denti,
mentre i loro occhi gelidi
cercano dietro la mia ombra.

C’era davvero un tempo
che stringevano la mano ai loro cuori:
ma quello non c’è più, figliolo.
Ora si stringono la mano senza cuore:
mentre la mano sinistra cerca
le mie tasche vuote.

‘Sentirsi a casa’! ‘Vieni di nuovo’:
dicono, e quando vengo
di nuovo e mi sento
a casa, una, due volte,
non ci saranno tre volte –
perché allora trovo le porte chiuse su di me.

Così ho imparato molte cose, figliolo.
Ho imparato a indossare molti volti
come abiti – homeface,
officeface, streetface, hostface,
cocktailface, con tutti i loro sorrisi conformi
come un sorriso ritratto fisso.

E ho imparato anch’io
a ridere solo con i miei denti
e stringermi la mano senza il mio cuore.
Ho anche imparato a dire “Addio”,
quando intendo “Liberazione”;
dire “Felice di conoscerti”,
senza essere contento; e dire “È stato
bello parlare con te”, dopo essermi annoiato.

Ma credimi, figliolo.
Voglio essere quello che ero
quando ero come te. Voglio
per disimparare tutte queste cose muting.
Soprattutto, voglio imparare di nuovo
come ridere, perché la mia risata nello specchio
mostra solo i miei denti come le zanne nude di un serpente !

Quindi mostrami, figlio,
come ridere; mostrami come
Ridevo e sorridevo
c’era una volta quando ero come te.

Spiegazione

Il poeta racconta a suo figlio il comportamento delle persone nel passato e nel presente, nei tempi antichi e nel mondo moderno. Ricorda un tempo in cui le persone provavano veri sentimenti l’uno per l’altro. Ridevano di cuore e si incontravano l’un l’altro con sentimento genuino.

Ma oggi nel mondo moderno e occupato le persone spesso si salutano senza alcun calore nella loro stretta di mano. Si salutano con un sorriso o una risata che non raggiunge i loro occhi o riscalda i loro cuori. Quando dicono “vieni di nuovo” a un ospite non lo significano davvero, lo dicono solo per essere educati.

Secondo il poeta, le persone in questi giorni sono spesso interessate a incontrare persone solo se sono ricche, potenti, di successo o famose, e non apprezzano o rispettano coloro che non hanno ricchezza o posizione.

Il poeta dice che si comporta in modo molto diverso in ufficio, rispetto al modo in cui si comporta a una festa o per strada. E nessuna di queste diverse facce che indossa è il suo sé naturale o il suo vero volto. Dice che ha anche imparato a dire cose che non intende veramente, perché sono le cose giuste da dire in quella situazione.

Il poeta ha un profondo desiderio di tornare all’innocenza dell’infanzia. È insoddisfatto del suo sé cambiato. Pensa che la risata genuina di suo figlio possa insegnargli come esprimere onestamente i suoi sentimenti. Vuole imparare di nuovo come comportarsi in modo naturale. Vuole liberarsi della falsità nel suo comportamento che rende sgradevole la sua risata, perché ride con le labbra e i denti e non con gli occhi e il cuore.

Sommario

Il poema, “C’era una volta” scritto da Gabriel Okara, confronta il comportamento delle persone nei tempi antichi con quello della gente moderna. Nei tempi antichi, le persone erano genuine. Non c’era ipocrisia nelle loro parole o azioni. Hanno detto quello che intendevano, senza alcuna diplomazia. La condotta dell’uomo moderno, d’altra parte, è difficile da capire perché si mette su molte facce e dice cose che non intende.

Come il discorso onesto, anche l’ospitalità è diventata una cosa del passato. L’arrivo di un ospite o di un visitatore sembra essere un’intrusione sulla propria borsa e privacy. Nell’ultima parte del poema, il poeta dà anche un’immagine contrastante della semplicità e dell’innocenza dei bambini e degli adulti pretenziosi e astuti.

Il poeta è profondamente addolorato dalla condotta dell’uomo moderno. Desidera ardentemente l’innocenza di un bambino e ritorna anche al comportamento precedente dell’uomo prima dell’influenza del materialismo dell’Occidente.

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