Il primo uso del termine katana per descrivere una spada si verifica già nel periodo Kamakura (1185-1333), ma la storia attuale dell’arte delle armi a lama in Giappone risale a oltre venti secoli fa. In un primo momento, spade giapponesi erano semplici varianti delle spade cinesi che erano dritti, lame di ferro a doppio taglio. Le prime spade giapponesi originali che sono considerate il precursore della katana “moderna” cominciarono ad apparire durante il primo periodo Heian (intorno al 700 CE).
Katana sono stati utilizzati principalmente dai samurai, la nobiltà militare del Giappone feudale (1185-1600) fino al periodo Edo (1603-1868). La crescente popolarità della katana tra i samurai è nata a causa della natura mutevole della guerra ravvicinata. Il tiro più veloce di questa spada era adatto per combattere dove la vittoria dipendeva molto dai tempi di risposta veloci. La katana era indossata spinta attraverso una fascia simile a una cintura (obi) con il bordo affilato rivolto verso l’alto. Idealmente, samurai potrebbe disegnare la spada e tagliare il nemico in un unico movimento.
Con la fine del periodo Edo e l’inizio del periodo Meiji, il Giappone iniziò un rapido processo di industrializzazione e occidentalizzazione. Per quanto riguarda i militari, le armi si sono spostate dalla spada all’arma da fuoco. L’uso della katana nella vita quotidiana giapponese si è conclusa quasi contemporaneamente con l’editto Haitōrei (divieto di spada) del 1876, che ha permesso solo alla polizia e al personale militare di portarli. Molti degli spadaccini sono stati tenuti a chiudere le loro attività, portando alla quasi estinzione di katana sworesdsmithing fino al 1906. A quel tempo, due famosi spadaccini furono nominati artisti della famiglia imperiale, preservando così le abilità degli spadaccini, un’eredità culturale che è stata trasmessa fino ai giorni nostri.