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AGV è stata anche una forza di cambiamento in molte aree al di fuori del casco design.It rivoluzionato la vita in pista coinvolgendo attivamente i migliori campioni(…)

AGV è stata anche una forza per il cambiamento in molte aree al di fuori del casco design.It ha rivoluzionato la vita in pista coinvolgendo attivamente i migliori campioni nei test e nello sviluppo dei suoi progetti leader a livello mondiale, a partire dallo star racer di MV Augusta Carlo Bandirola, già autore del primo design in vetroresina. A seguire fast on his wheels è stato Renzo Pasolini, che solo passato dal suo amato Jet AGV ai modelli full-face vincitori del campionato dell’azienda in questi eventi.
AGV è stata anche la prima azienda a lasciare davvero il segno in pista quando ha aperto la strada alla pubblicità su tracksideadvertising nel 1958, esponendo uno striscione su una curva prominente. In pochi mesi la società era diventata un nome di famiglia, il suo logo spesso visto in giornali e riviste foto in tutto il mondo, come sarebbe belater in TV.
Amisano ha costruito su questo con alcuni dei primi posizionamenti di prodotti nei film, tra cui” A placefor lovers ” di De Sica, con Faye Dunaway e Marcello Mastroianni.

Springboarding da questi successi, la visibilità internazionale di AGV ha davvero cambiato marcia nel 1972, quando Amisano ha iniziato un programma di sponsorizzazione del pilota che continua fino ad oggi. I nomi sono quelli dei migliori campioni del mondo e dei piloti più amati, da Marco Lucchinelli, Franco Uncini, Kenny Roberts, Barry Sheene, Randy Mamola, Johnny Cecotto, Steve Baker e Angel Nieto ai più grandi Giacomo Agostini e Valentino Rossi, che hanno utilizzato entrambi i caschi AGV nel corso della loro carriera.
Lo stretto coinvolgimento dei piloti AGV nella progettazione, sperimentazione e sviluppo dei loro caschi si è tradotto nell’intenso coinvolgimento del pluricampione del mondo Valentino Rossi, riconosciuto nel 2008 come Presidente Onorario dell’azienda.
Un’ulteriore importante innovazione sull’autodromo resa possibile dalla visione e dalla generosità di Amisano fu la “Clinica Mobile”salvavita di Claudio Costa, che iniziò a fornire assistenza medica a bordo pista ai piloti nel 1977.

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