Come riportato dal Computer History Museum, il lettore di dischi laser Magnavox VH-8000 consumer di Philips è stato commercializzato nel 1978. Accompagnato dal primo film disponibile su disco, “Jaws”, il sistema è stato venduto negli Stati Uniti per $749. La società giapponese Pioneer ha registrato il nome “LaserDisc” e ha iniziato a vendere il loro VP 1000 nel 1979. Le applicazioni aziendali ed educative sono seguite con il sistema di istruzione video interattivo della Digital Equipment Corporation utilizzato per la formazione sul posto di lavoro e l’installazione del Chicago Museum of Science and Industry di una mostra in cui le persone hanno cercato il Chicago Tribune tramite disco.
Come riportato da Jamie Logie di Back In Time on Medium, il laser disc era in realtà il terzo formato disponibile al pubblico per la visione di film a casa — seguiva le cassette VHS e Betamax e precedeva i DVD di quattro anni. La qualità dell’immagine e del suono dei dischi laser erano di gran lunga superiori ad altri formati domestici e davano allo spettatore un facile controllo della riproduzione. Tuttavia, le dimensioni e il peso dei dischi li rendevano ingombranti (erano le dimensioni di un tradizionale disco in vinile long play), erano delicati e dovevano essere capovolti manualmente. Inoltre, non potevano registrare i media, il che era fondamentale in quanto i consumatori utilizzavano nastri VHS per registrare e riprodurre i media. I costosi costi di lettori e dischi LaserDisc combinati con l’incapacità di registrare reso il sistema impraticabile per tutti, ma cinefili dedicati. La tecnologia ha fatto, tuttavia, spianare la strada per CD e DVD, che è diventato il prossimo metodo mainstream di accesso ai media.