A reading and gloss of Duffy’s poem
‘ The Love Poem ‘ appeared in Carol Ann Duffy’s 2005 collection Rapture. È una poesia d’amore sulla poesia d’amore, che usa le parole di altri poeti per creare un collage. Puoi leggere ‘The Love Poem’ qui; in questo post rintracceremo le poesie a cui Duffy allude nella sua poesia e offriremo alcune note verso un’analisi della ‘The Love Poem’ stessa.
In sintesi, ‘The Love Poem’ è una poesia sulla difficoltà di scrivere una poesia d’amore. Il contesto del poema è importante: l’intero Rapture riguarda una storia d’amore. È come una sequenza di sonetti moderni, solo le poesie non sono sonetti ma scritte in tutta una serie di forme e stili diversi, incluso il verso libero. Ma Rapture si rifà a sequenze di sonetti del Rinascimento come Sonetti di Shakespeare e Astrophil e Stella di Sir Philip Sidney. “The Love Poem” mostra che Duffy è consapevole di questa ricca tradizione di sequenze di poesie d’amore nella letteratura inglese: è una poesia che sente il peso di questi ex maestri-Shakespeare, Sidney, Donne, Shelley, Barrett Browning – e trova difficile scrivere una poesia d’amore che non suonerà come un cattivo pastiche o una copia di questi grandi della letteratura. ‘Ti amo’, come amava sottolineare Jacques Derrida, è sempre una citazione.
Prima di procedere ulteriormente con un’analisi di ‘The Love Poem’, ecco le fonti per le poesie che Duffy cita da. La prima citazione,’ my mistress ‘eyes’, è dal Sonetto 130 di William Shakespeare, che inizia’ My mistress ‘eyes are nothing like the sun’; ‘let me count the ways’ è tratto da un’altra poesia d’amore, Sonetto 43 di Elizabeth Barrett Browning (‘How do I love thee? Let me count the ways’);’ come live with me ‘ appare in un numero di Poesie d’amore rinascimentali, tra cui ‘The Passionate Shepherd to His Love ‘di Christopher Marlowe e’ The Bait ‘ di John Donne.
Allora ‘un’ora con te’ è da ‘Un’ora con te’ di Sir Walter Scott; ‘ caro cuore, come ti piace questo? sono di Sir Thomas Wyatt e fuggono da me; ‘guarda nel tuo cuore e scrivi’ sono le parole di chiusura del primo sonetto, che inizia ‘Amare nella verità’, nella sequenza di sonetti di Sir Philip Sidney Astrophil and Stella. Il verso ‘c’è un giardino in faccia’ è da una poesia di Thomas Campion, ‘ O my America! my new-found land ‘è da un altro poema di John Donne, ‘Alla sua amante che va a letto’. E ‘ecco, tu sei bella’ è dal Cantico dei Cantici nella Bibbia, mentre ‘il desiderio della falena per la stella’ è una frase nel poema di Percy Shelley ‘Una parola è troppo spesso profanata’.
Cosa sta cercando di dire Duffy? Un modo per interpretare’ Il poema d’amore’ e il suo uso delle parole dei poeti precedenti è dire che la vicenda descritta nel poema – e in tutto Rapture – è finita (come il poema finale del volume, chiamato semplicemente ‘Over’, chiarirà). Il riferimento di Duffy a “un epitaffio” in “The Love Poem” suggerisce questo: sta cercando di commemorare o sancire la sua storia d’amore in parole che dureranno, come quelle dei poeti che cita. (Anche le parole iniziali del poema, “Finché l’amore non si esaurisce”, accennano alla fine della relazione.)
Ma anche le scelte poetiche di Duffy potrebbero essere considerate significative. Oltre ad essere alcuni dei “più grandi successi” della poesia d’amore inglese, queste poesie che lei fa riferimento raccontano la loro storia. Per esempio, Shakespeare, Sonetto 130 (“la Mia amante “occhi”) è anche per rispondere al, e il rifiuto, precedente poetica di ciance e di immagini, in favore di rappresentare la donna come lei è davvero, piuttosto che confrontando la sua ad alcuni high-minded ideale come Duffy propria poesia trova ad affrontare lo stesso problema di scrivere il suo modo passato precedente poeti parole (e, dato che Duffy è omosessuale, la sua poesia, azioni di un doppio legame con Shakespeare Sonetto 130, che è stato scritto su di una donna, ma è inserito in una sequenza che contiene poesie con chiara omoerotico significato). Allo stesso modo, “Amare nella verità” di Sir Philip Sidney, da cui Carol Ann Duffy prende la frase “guarda nel tuo cuore e scrivi”, riguarda la lotta per scrivere una poesia d’amore – o una sequenza di poesie d’amore – che trasmetterà come Sidney si sente veramente. Se Sidney sentiva questo problema più di quattrocento anni fa, quanto più ripida è la collina che un poeta moderno deve scalare. E come il titolo (non ufficiale) del poema di Shelley chiarisce, la parola “amore” è stata usata molte volte per essere stata “profanata”.
‘The Love Poem’ potrebbe essere paragonato a un altro poema di Carol Ann Duffy, ‘Syntax’, che fa parte anche di Rapture, la raccolta in cui appare ‘The Love Poem’. Le due poesie potrebbero essere analizzate in congiunzione tra loro, poiché entrambe riguardano la lotta della poetessa per trasmettere il suo amore in parole che suoneranno vere e risuoneranno, non suoneranno come tanti cliché di riserva.
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Immagine: Carol Ann Duffy a Humber Mouth 2009 (immagine: walnut whippet), via Wikimedia Commons.