Anche se ci sono molte storie dietro diversi marchi di alcolici, sono quelli romantici che sono i più soddisfacenti. Certo, non importa quanto sia buona la storia, non influenzerà mai il gusto, ma quando ottieni quel mix di narrazione e sapore, allora deve diventare uno dei preferiti.
E questa combinazione si ritrova in Disaronno, un liquore che vanta di essere il primo amaretto, e fornisce una storia di origine che racchiude arte, bellezza e segreti.
Secondo la storia, l’anno era il 1525 e l’artista Bernardino Luini, un ex allievo di Leonardo da Vinci, fu incaricato dalla Basilica di Santa Maria delle Grazie nel nord Italia, di dipingere. un affresco della madonna.
Come ogni buon pittore, Luini aveva bisogno di una musa,così assunse una giovane vedova, una locandiera. Ben presto si innamorarono e come segno del suo amore, lei gli fece una partita di liquore a base di noccioli di albicocca intrisi di brandy. Il suo nome è perso nella storia, ma la sua somiglianza e la sua ricetta amaretto vivono.
Ma fu solo nel 1600 che Giovanni Reina (che aveva lavorato per la ditta Lazzaroni amaretto). riscoperta la vecchia ricetta del locandiere. Questa presumibilmente divenne la ricetta tramandata di generazione in generazione per poi diventare Amaretto di Saronno Originale.
Il liquido fu finalmente commercializzato nei primi anni del 1900. Il nome fu poi abbreviato in Amaretto Disaronno. Nel 2001 l’azienda cambia nuovamente nome in Disaronno Originale. (Vale la pena notare che la famiglia Lazzaroni afferma di aver creato amaretto, nel 1851).
Dove la “formula segreta” di Disaronno contiene olio di nocciolo di albicocca con “alcool assoluto, zucchero bruciato e la pura essenza di diciassette erbe e frutti selezionati” (cioè senza mandorle), la versione di Lazzaroni contiene Amaretti di Saronno (biscotti alle mandorle) infusi in alcool.
Storie di origine a parte, Disaranno ha avuto grande popolarità come bevanda da dessert ma funziona anche come un grande mixer. Molte persone sono state conosciute per aggiungerlo al loro caffè.